Continua la crescita inarrestabile dell’e-commerce. Secondo l’US Census Bureau, nel secondo trimestre del 2015 le vendite e-commerce sono aumentate del 14,1% rispetto al secondo trimestre del 2014, mentre le vendite al dettaglio, riferite allo stesso periodo, sono aumentate in totale solo dell’1%.
Nel secondo trimestre del 2010, il Census Bureau ha registrato 39,7 miliardi di dollari di vendite per il commercio elettronico. Nello stesso trimestre di quest’anno, si è raggiunta la quota di 83,9 miliardi di dollari, con un incremento del 109% in soli cinque anni.
E ancora, nel secondo trimestre del 2009 l’e-commerce rappresentava solo il 3,6% del totale delle vendite al dettaglio. Nello stesso trimestre del 2015, l’e-commerce ha rappresentato il 7,2% delle vendite al dettaglio. La penetrazione, dunque, è cresciuta così tanto che si è quasi raddoppiata in soli sei anni.
Le statistiche del Census Bureau sono calibrate rispetto a variazioni stagionali e periodi di vacanza/lavoro, ma non rispetto alle variazioni di prezzo.
Il fondatore di Ripen eCommerce, Michael Tudor, si dice non sorpreso da questa esponenziale crescita delle vendite on line, ma ammette che, trattandosi di un mercato piuttosto giovane, c’è ancora strada da fare per potersi dire “arrivati”. I successi già raggiunti non devono distogliere lo sguardo dal cammino che ancora va percorso.
Certo, anche se l’e-commerce sta crescendo sempre di più, ancora ci sono consumatori che preferiscono i negozi fisici agli acquisti online: la stragrande maggioranza delle vendite al dettaglio si ha ancora offline (92%). Sembra incredibile, ma nonostante l’enorme crescita, il commercio elettronico rappresenta ancora solo l’8% del totale del mercato al dettaglio. E questo per svariate motivazioni.
Ecco il quadro mostrato da un recente rapporto di Ripen eCommerce.